{"id":647,"date":"2020-05-04T10:39:00","date_gmt":"2020-05-04T09:39:00","guid":{"rendered":"https:\/\/tecnica.me\/?p=647"},"modified":"2020-04-18T20:00:06","modified_gmt":"2020-04-18T19:00:06","slug":"i-peggiori-leader-della-storia-boudicca","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/tecnica.me\/i-peggiori-leader-della-storia-boudicca\/","title":{"rendered":"I peggiori leader della storia: Boudicca"},"content":{"rendered":"\n
Ci sono stati molti cattivi leader nella storia, oggi ne parliamo di uno in particolare: Boudicca<\/strong>. La sua storia \u00e8 interessante perch\u00e9 era una donna e perch\u00e9 la sua figura \u00e8 stata immeritatamente esalta in epoca vittoriana, come eroina e simbolo dell’indipendenza inglese.<\/p>\n\n\n\n Boudicca raggiunse vette terribili in termini di moralit\u00e0 e competenza. Era la moglie del re degli Iceni, una trib\u00f9 che si era alleata con i Romani. Alla morte di suo marito i Romani annessero il regno, per la costernazione degli Iceni, ma in una mossa che sembrava legittima e consueta per loro.<\/p>\n\n\n\n Era pratica normale per Roma concedere l’indipendenza ai regni alleati solo finch\u00e9 erano vivi i re clienti che per\u00f2 dovevano lasciare in eredit\u00e0 a Roma i loro regni. Per esempio, le provincie di Bithynia e Galatia furono incorporate nell’impero in questo modo. La legge romana, inoltre, riconosceva validit\u00e0 solo all’eredit\u00e0 per linea maschile, cos\u00ec, quando Prasutago mor\u00ec, i suoi tentativi di mantenere il proprio regno indipendente furono vanificati ed esso fu annesso dai Romani.<\/p>da Boudicca<\/a><\/cite><\/blockquote>\n\n\n\n Il problema politico era che il re degli Iceni aveva nominato co-eredi l’Imperatore di Roma e le sue figlie, e siccome la legge romana non permetteva l’eredit\u00e0 per via femminile, i Romani pensavano fosse legittimo per loro annettere il regno. Era un tipico caso di comportamento da Romano: dura lex, sed lex<\/em>. Ottenere quello che volevano, ma al contempo rispettare la legge, erano entrambe cose fondamentali.<\/p>\n\n\n\n Per stabilire con assoluta certezza la legittimit\u00e0 del passaggio i Romani flagellarono Boudica e stuprarono le sue figlie. Pratiche indubbiamente terribili secondo i dettami attuali, ma in linea con la moralit\u00e0 dell’epoca. Lo scopo di queste azioni non era la violenza in s\u00e8, infatti non ci fu violenza contro il popolo degli Iceni, bens\u00ec umiliare i pretendenti. L’umiliazione dei pretendenti disinnescava il rischio politico<\/strong>. Un po’ come se oggi si constringesse un ribelle ad ammettere una colpa politica o un crimine in pubblico. Lo si squalificherebbe da future cariche.<\/p>\n\n\n\n Oltre a queste vicende, vi erano altri motivi di ruggine, come il timore della fine della prosperit\u00e0, dopo l’ottimo regno di Prasutago e la perdit\u00e0 dell’indipendenza. Come per altre vicende storiche il problema fondamentale \u00e8 che entrambe le parti hanno convinzioni conflittuali, o se preferiamo illusioni<\/strong>.<\/p>\n\n\n\n I Romani pensavano che gli Iceni avrebbero accettato il loro giusto destino, visto che la prosperit\u00e0 di Prasutago era anche dovuta alla sua alleanza con i Romani. Dopotutto il fatto che l’imperatore fosse nominato co-erede era parte degli accordi. L’intesa era che i Romani avrebbero avuto il regno alla prima occasione buona. D’altronde gli Iceni pensavano che i Romani avrebbero accettato la loro giusta indipendenza per qualche tempo ancora, visto che era stata proficua per tutti e ai Romani non costava molto.<\/p>\n\n\n\nIl regno degli Iceni<\/h2>\n\n\n\n
La rivolta<\/h2>\n\n\n\n