Le origini del conflitto tra Turchia e Curdi

I recenti attacchi della Turchia in Siria contro l’ISIS e i Curdi, e la conseguente ripresa delle ostilità contro il PKK ha dato inizio, in Italia, ad una serie di dimostrazioni di supporto verso i Curdi e attacchi alla Turchia. Si sono viste soprattutto buone intenzioni più che buone considerazioni. In particolare, come molto spesso avviene quando si parla di cose di cui si ha poca conoscenza, si è data l’impressione che i Curdi fossereo unicamente i buoni, mentre i Turchi fossero i cattivi che volevano colpire i Curdi. Con questo articolo cercherò di spiegare perché i Turchi sono ostili ai Curdi, senza difendere l’uno o l’altro, ma cercando di mostrare le motivazioni e la mentalità turca.

Una breve divagazione sui Curdi

I Curdi non sono affatto un unicum, ma sono divisi tra organizzazioni legati ai diversi Stati e con milizie di partito. Tali sono infatti i Peshmerga1, lo YPG e il PKK. Proprio i Curdi Iracheni sono stati accusati di codardia, anche dai propri cugini del PKK, e di aver abbandonato Yazidi e Cristiani di fronte all’avanzata dell’ISIS per forzare la mano agli Stati Uniti ed ottenere il supporto aereo. Sarebbe un episodio particolarmente grave perché avevano occupato le terre abbandonate dall’esercito iracheno, e promesso di difenderne le popolazioni in cambio di vantaggi politici. Un gioco legittimo, se vogliamo, e nulla di straordinario, ma è ingenuo pensare che i Curdi siano santi.

Detto questo concentriamoci sul vero argomento di questo saggio, ovvero sulle ragioni dell’apparentemente insensata aggressività della Turchia verso i Curdi. È chiaro che esistono anche ragioni di banale volontà di potenza politica, ma queste sono ovvie, poco interessanti e non spiegano completamente perché il più forte Stato della regione, che avrebbe tutto da guadagnare dalla stabilità, sembra perseguire una politica del genere.

La Turchia non è l’Impero Ottomano

L’Impero Ottomano perse la Prima guerra mondiale e fu costretto a firmare il Trattato di Sèvres, che sancì la partizione dell’Impero. Il trattato conteneva forti misure punitive in parte anche perché l’Impero Ottomano si era comportato meglio del previsto e avevo inflitto una batosta a francesi e inglesi nella Campagna di Gallipoli. Si volevano punire i Turchi per l’affronto e metterli a tacere per sempre.

Trattato di Sevres
Trattato di Sevres

Come avvenne per la Germania questo trattato punitivo finì per avere effetti disastrosi. Come si può vedere, infatti, poco sarebbe rimasto ai Turchi che avrebbero dovuto cedere territorio e accettare l’influenza delle Potenze vincitrici, ma sopratutto anche a tutti gli altri popoli dell’ex-impero, dall’avversario di sempre, la Grecia, a Curdi e Armeni. Questo cementò il primo punto fondamentale della psiche turca: tutti sono contro la Turchia.

Come sappiamo il trattato non fu mai messo in pratica, e anzi i suoi signatari finiro perseguiti dal Movimento nazionalista Turco, guidato da Kemal Ataturk che vinse la Guerra di Indipendenza Turca, principalmente contro la Grecia, ma anche contro gli altri alleati delle Grandi Potenze. Alla fine fu segnato un nuovo Trattato di Losanna, che in buona sostanza lasciò alle Grandi Potenze quanto promesso, ma negò ogni diritto di influenza. Inoltre sancì la fine di ogni pretesa di rivalsa contro la Turchia e la fine della riscossa della Grecia. Il nuovo trattato colpì tutti i perdenti, ovviamente, che furono lasciati in posizione di debolezza contro la Turchia, ma sopratutto i Curdi che non avevano altre terre, al contrario di Grecia e Armenia. Punto secondo: la Turchia è circondata da nemici. Ma soprattutto Punto tre: la Turchia non sta semplicemente reprimendo i Curdi , ma i nazionalismi Turco e Curdo sono in un continuo conflitto cominciato dalla caduta dell’Impero Ottomano.

La Turchia è uno Stato moderno

Ataturk, il padre della Turchia2, iniziò una serie di riforme con l’obiettivo di rendere la Turchia un Paese moderno, simile a quelli occidentali. Si ispirò alla Francia, in particolare per il processo di forte secolarizzazione.

Una componente cruciale di un processo di modernizzazione è un’Educazione Nazionale che crei un’Identità Nazionale per formare una Nazione. Lo ho già detto Nazione? Ciò implica, se non l’aperta soppressione delle minoranze, perlomeno la soppressione della loro cultura. Tutti gli altri Stati moderni lo hanno fatto, la Turchia lo fece semplicemente nel secolo sbagliato, o per troppo poco tempo, a seconda di come lo si guardi.

Gli imperi multietnici non avevano bisogno di una cultura uniforme perché solamente il re e/o la nobilità avevano un peso, le persone non avevano potere. Ma in uno stato moderno non è così, anche se non si parla sempre di Paesi democratici. Anzi non si tratta affatto con la democrazia, le persone comuni sono una parte fondamentale dell’amministrazione statale e di tutta quella società civile che è così importante per il funzionamento dei moderni stati. Per esempio dittature totali morte, come quella Nazista, e vive, come il Partito Comunista Cinese hanno sempre avuto una grande attenzione per il popolo. Perciò un’identità comune è una parte essenziale di uno stato moderno e l’identità Curda era un’ostacolo al raggiungimento di questo scopo.

Inoltre il processo di modernizzazione non è mai privo di controversie, in particolare nel caso Turco fu, e ancora è, fonte di conflitti il forte laicismo preso dal modello francese. Tutto ciò ha portato a lunghi periodi di legge marziale, colpi di stato e cose del genere. Il fatto che sia ancora storia recente in Turchia, al contrario di molti Paesi europei, aiuta a spiegare perché questa sia ancora in una fase di forte nazionalismo.

Ciò spiega perché in passato la Turchia sia stata tanto ostile verso le sue minoranze, oltre al fatto evidente che concedere l’indipendenza o l’autonomia ai Curdi avrebbe indebolito lo Stato. I punti uno e due spiegano perché la Turchia ritenesse di non potessi permettere simili lussi, non solo non potevano permettersi di indebolirsi, ma avrebbero guadagnato un nuovo nemico.

Presente e futuro

Anche accettando questa spiegazione dei comportamenti passati, ci si potrebbe chiedere come ciò abbia ancora senso oggi, quando molti Stati europei riescono a convivere con le proprie minoranze e la questione territoriale è ormai considerata poco importante rispetto allo sviluppo della popolazione. Per comprendere come ciò sia rilevante bisogna ricordare che la Storia ha un ruolo nella politica e nell’identità. Tutta la regione è ancora molto aggressiva, basti pensare alla bizzarra controversia sul nome della Macedonia, per tacere dei noti problemi dei Balcani.

Bisogna anche considerare che i cambiamenti funzionano in entrambi i sensi, i Curdi oggigiorno non necessiterebbero più di un proprio Stato per sopravvivere e mantenere la propria identità. Il che conduce ad un gioco complesso sia per la Turchia che non sa quanta corda può lasciare ai Curdi, e contemporaneamente evitare un caso Catalonia o Scozia, sia per gli stessi Curdi, che sono divisi sulla necessità di ricercare una completa indipendenza. Divisioni ancor più accentutate dal fatto che i Curdi sono anche influenzati dal processo di nazionalizzazione della Turchia e di altri Stati, ed esistono quindi, come già ricordato, Curdi Siriani, Curdi Iracheni e Curdi Turchi. Una tale incertezza porta sempre alla necessità di agire con forza.

Comunque la situazione stava migliorando, era stato concordato un cessate il fuoco tra il PKK, cioè i Curdi Turchi, e la Turchia, e sembrava ci si stesse avviando verso la pace3. Sfortunatamente la Storia ha colpito ancora e la Guerra civile siriana ha complicato le cose e ha portato alla recente ripresa dei conflitti. A seconda di come evolve la situazione il processo di pace potrebbe riprendere. Ecco perché è così importante comprendere le ragioni turche, senza giudicarle, se si vuole evitare di spingere il governo della Turchia verso posizioni estreme.


Note

1. i Peshmerga in teoria sono l’esercito del governo del Kurdistan Iracheno, ma in pratica sono divisi per partito []

2. il suo cognome, Ataturk, vuol dire proprio Padre dei Turchi []

3. Solution process []

Lascia un commento