I Longobardi furono un caso peculiare nel novero dei popoli barbarici che incontrarono i resti della civiltà romana. Questo influenzò il loro destino e anche la storia italiana.
I Longobardi arrivarono in Italia nel 568 e gradualmente presero il controllo di quasi l’intera penisola, fino che furono esautorati nel 774. Comunque rimasero in Italia come sudditi. Combatterono a lungo contro i Bizantini e inizialmente avevano proprio saputo sfruttare il vuoto lasciato da loro e dalle loro guerre per guadagnarsi le proprie posizioni.
Nemici al primo sguardo
I Longobardi erano un popolo fortemente indipendente e autonomo, questa fu sostanzialmente la ragione della loro rovina.
Inizialmente furono fortemente ostili alle popolazioni locali, probabilmente i conquistatori più ostili tra quelli che avevano occupato le terre precedentemente Romane in Europa. Erano duri e dediti a violenze indiscriminate, nonostante la loro conquista iniziale fu rapida e con poca resistenza. Un atteggiamento diverso da quello di altri popoli, come i Franchi, che erano stati alleai dei Romani.
Oggigiorno li chiameremmo razzisti o xenofobi, ma dal loro punto di vista erano semplicemente assolutamente desiderosi di mantenere la propria identità.
C’erano molte ragioni per cui i Longobardi volevano rimanere isolati dalla popolazione locale:
- i Longobardi erano semi-nomadici prima di arrivare in Italia. E ci arrivano come un popolo intero, con carri e famiglie al completo. Pertanto erano soliti a unità sociali molto coese.
- La loro cultura e organizzazione sociale era fortemente militare. Erano un’aristocrazia militare con elementi democratici. Il che significa che l’esercito era fondamentale e i locali ne erano esclusi. Il popolo era l’esercito e l’esercito poteva essere costituito soltanto da Longobardi.
- I Longobardi erano Ariani, mentre i locali erano Cristiani
La differenza tra Ariani e Cristiani può sembrare minima. Tecnicamente gli Ariani erano anche Cristiani. Però l’impatto politico della differenza loro e il resto della Cristianità era molto significativo. A quei tempi erano come nel Medioevo la differena tra Cristiano e Musulmano.
Per esempio, i Vandali erano Ariani e divennero famigerati, ovvero il loro nome diventò eponimo di vandalizzare, proprio per la loro repressione contro i non-Ariani. Quindi il fatto che i Longobardi fossero Ariani e i locali no, era un fattore importante nel creare un divario tra i due gruppi.
Inoltre i Longobardi non avevano mai avuto alcun contatto con i Romani. Pertanto erano conquistatori senza alcune senso di quello che vi era prima di loro o una vera ragione per rispettare la cultura locale. Tutto gli era alieno, persino l’aspetto stesso delle città pareva loro bizzarro.
Lenta integrazione
I Longobardi furono costretti ad usare il Latino per l’amministrazione della società, per il semplice fatto che non esisteva un sistema di scrittura per il Longobardo. Comunque mantennero il proprio linguaggio in forma orale. A quel tempo la lingua parlata in Italia era ancora una forma riconoscibile di volgare latino, quindi non avrebbero potuto parlare italiano, ma avrebbero comunque potuto parlare la lingua locale.
Non è chiaro per quanto continuarono ad usare la propria lingua. Sappiamo che il Longobardo era ancora parlato fino all’VIII secolo, quindi parte di loro sicuramente lo usò fino alla fine del proprio regno per le comunicazioni quotidiane.
Sappiamo anche il volgare latino divenne italiano verso l’inizio del II millennio, ma i Longobardi furono assimilati prima di quella data. Quindi probabilmente iniziarono ad adottare la lingua locale proprio verso la fine del loro dominio, nell’VIII secolo, e abbadonarono la propria durante il IX secolo.
Questa loro ostinazione alla separazione e ostilità verso le popolazioni locali contribuì certamente alla loro caduta. Altri popoli conquistatori furono più amichevoli con i locali e più facili all’integrazione. I Longobardi invece iniziarono a farlo proprio solo verso la fine del proprio regno.
alessandro
14 Agosto 2023 - 22:55 ·interessante