Il successo dell’Antica Roma si deve, oltre alla sua ben nota forza militare, a molti fattori politici e sociali legati anche alla sua italianità. Sembra incredibile a dirlo adesso, ma è così.
Per partire dai fattori diretti: Roma aveva un’elaborata rete di alleanze e sorgeva in quello che al tempo era il centro demografico d’Europa, ovvero la sua parte più popolosa.
Rete di alleanze
Le alleanze erano una parte integrante dell’organizzazione della Repubblica di Roma: infatti vi erano diversi livelli o classi di cittadinanza che garantivano diversi diritti.
All’inizio solo i più stretti alleati di Roma, ovvero gli altri popoli Latini, avevano dei diritti significativi. Questo cambiò in seguito alla Guerra Sociale, cioè la guerra degli alleati, che avvenne all’inizio del primo secolo A.C. Questa guerra fu scatentate dagli alleati di Roma, che volevano più diritti. I romani vinserò militarmente la guerra, ma comunque Roma concesse i diritti richiesti. Probabilmente sia per evitare un’altra guerra in futuro sia perchè avevano riconosciuto la giustezza delle richieste.
Questo avvenne prima della dichiarazione dell’Impero. La cittadinanza romana venne quindi estesa a tutti gli abitanti liberi dell”Impero nel 212 con l’Editto di Caracalla.
Politica e demografia
La natura italiana della civiltà romana fu anche cruciale in varie fasi della storia romana. Per esempio, Roma vinse le guerre puniche perchè:
- il gran numero di persone che vivevano in Italia, fatto che permise ai romani di rimpiazzare le perdite dovute alle sconfitte nelle battaglie contro Annibale. Nessun altro popolo di allora avrebbe potuto facilmente rimpiazzare i 50 000 e più caduti della Battaglia di Cannae
- la lealtà degli alleati italiani, che per la maggior parte non si ribellarono quando Annibale li incitava e minacciava durante il periodo in cui poteva muoversi liberamente in Italia. Questo fu un fatto cruciale che fece fallire la strategia di Annibale. Infatti egli sapeva di non poter far cadere Roma, ma contava che gli italici vedessero i romani come oppressori e avrebbero colto l’occasione per liberarsi, cosa che non avvenne
Quindi si può affermare che lo Stato di Roma fu certamente italiano per alcuni secoli: probabilmente tra la Seconda Guerra Punica (218 A.C.) e l’Editto di Caracalla (212 D.C). Prima era sopratutto latino e dopo era sicuramente più grande dell’Italia. Durante le fasi più tarde dell’Impero elité e imperatori non venivano più solo da Roma.
Impero fu veramente Romano e Italiano
Nonostante già all’inizio della fase dell’Impero l’Antica Roma era già geograficamente più grande della sola Italia, conservò la sua natura italiana grazie ad Ottaviano Augusto. Infatti il fondatore dell’Impero ebbe come suo principale avversario Marco Antonio. E questi voleva già allora trasformare Roma in una tirannia orientale e spostare il centro lontano da Roma. Invece Ottaviano Augusto voleva mantenere carattere, cultura e tradizioni fortemente romane e italiane. Quindi se avesse vinto Marco Antonio la storia dell’Impero sarebbe stata diversa.
Italiano sì, ma nel senso Romano
Quindi Roma era italiana, ma non nel senso contemporaneo del termine. Era italiana nel senso geografico e politico che questa parola aveva a quel tempo.
Il senso geografico era simile a quello odierno, anche se:
- era più larga lungo tutto il confine settentrionale, ovvero comprendeva parti lungo tutto il perimetro (es. Nizza) che adesso sono fuori dall’Italia
- escludeva le isole come Sardegna e Sicilia. La Sicilia era esclusa, benché fosse importante per la coltivazione del grano, perché era meno Romanizzata e mantenne la sua cultura greca per un lungo periodo. Questo poiché era stata colonizzata dai Greci ben prima dell’ascesa dei Romani
Dal punto di vista politico, le genti italiche erano inizialmente un gruppo di popoli più o meno simili, che vennero tutti uniti dalla politica romana.